Il Parco dell'Arte Rupestre

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Il Parco di Naquane si trova in Valcamonica in Lombardia, in provincia di Brescia. Noi da Torino per arrivare in Valcamonica abbiamo attraversato una autostrada, poi un laghetto, poi siamo passati sotto una galleria di tre km, poi altre tre gallerie. Con il pullman siamo arrivati in un ristorantino con il bar e con i videogiochi.

Dal ristorante siamo partiti a piedi per andare nel Parco con le guide. Il sentiero era pieno di pietre, tutto in salita e un po' in piano. All'inizio del Parco c'è un cancello, a fianco c'è una cabina di legno dove una signora ci dava i biglietti, La guida ci ha detto le regole del Parco che sono: di non toccare le pietre, di non salire sulle rocce, di non buttare la carta per terra e di stare in silenzio. La guida aveva un bastone di legno, con il quale ci indicava i graffiti sulle rocce.

Il Parco era molto pulito, era pieno di alberi con una folta chioma, gli alberi erano molto alti. Sotto agli alberi c'erano molte stradine dove la gente passava per guardare le rocce. Le rocce erano più di cento.

Vicino alla roccia più grande c'era una casa di pietra, con dentro un manichino che era in ginocchio e guardava le pietre per scolpirle e fare dei graffiti.

Abbiamo scelto il titolo "Visitiamo il passato" perché noi abbiamo visitato i graffiti sulle rocce fatti in un'epoca lontana.

Le rocce si sono formate grazie a dei ghiacciai che scendendo giù a valle le hanno spianate. Queste rocce sono molto grandi e ovali. Hanno molte crepature, buchi, e sono tutte ondulate. Hanno un colore grigi chiaro e molte striature.

Su alcune rocce (le più importanti) c'erano delle passerelle di legno con molti scalini per evitare di calpestare le rocce e cancellare i graffiti.

Le rocce fondamentali sono state la numero uno e la cinquanta.

Su queste rocce abbiamo visto un uomo in corsa, dei guerrieri, molti animali come cervi, volpi, cani, scene di lotta, donne, uomini, gli oranti, i telai, i coltelli e varie armi e infine dei strani quadrati che dovevano essere dei giochi. Abbiamo viste scritte etrusche, il sole che rappresentava un dio.
In un prato c'erano delle pietre alzate che erano state spostate. I graffiti erano tutti picchiettati e quelli più belli sono stati: il guerriero con una lancia, uno scudo ed un corpo diverso dagli altri graffiti di uomini. Le orme, invece, dovevano essere di alcune persone, soprattutto di bambini.

Il Parco era affollato da moltissime classi di studenti delle elementari, medie e superiori.
Per vedere queste rocce le classi sono disposte in gruppi aspettando il loro turno.

Visitando questo parco abbiamo capito la civiltà del nostro passato.

Danilo Alberto Alessio Emanuele Roberta Gianluca Daniel Marco Luigi



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